top of page

LA BATTAGLIA DI MENTANA

Dopo aver combattuto vitto-riosamente a Monterotondo il 26 ottobre 1867, Garibaldi decide di dirigersi verso Roma, passando per Tivoli, dove nuove truppe garibaldine

l'avrebbero raggiunto. La partenza dei garibaldini, però, avviene in ritardo e, arrivati a Mentana, si sparge la voce che le truppe franco-pontificie stavano arrivando da Roma. Nei giorni precedenti era infatti sbarcato a Civitavecchia il contingente francese con più di 22.000 uomini e due pezzi di artiglieria.

Queste si stanziano sul fronte sud: Montedoro, Romitorio e Vigna Santucci vengono occupati. Garibaldi manda alcuni dei suoi verso Vigna Santucci, passando il Conventino. Altre truppe francesi arrivano da Roma e il quartier generale viene, con ogni probabilità, posto a Casale Santucci. Alcuni garibaldini si posizionano ad ovest del Borgo di Mentana, altri verso il cimitero e al Conventino; la retroguardia rimane, invece, a Casale Manzi, poco fuori Monterotondo.

I francesi si installano anche sull'altura Guarnieri (di fronte a Vigna Santucci, sul lato sinistro della via nomentana). Vari attacchi si susseguono tra le due pareti, ma i francesi non riescono ad entrare a Mentana. Tentano, allora, un attacco in direzione di villa Cicconetti e i Pagliai (dove attualmente c'è l'ossario garibaldino), ma vengono fatti arretrare verso il cimitero e il Conventino. Dopo altre azioni Garibaldi ordina un attacco

generale, ma le munizioni cominciano a scarseggiare e i francesi sparano utilizzando i famosi fucili Chassepots di gittata superiore. A questo punto truppe francesi accerchiano Mentana passando ad est dal Conventino, alla Torretta e a Casale Manzi, dove vengono bloccate dallo stesso Garibaldi. Altre truppe attaccano Mentana da ovest e dalla via Salaria, facendo arretrare i garibaldini verso Monterotondo (Cappuccini).

Anche villa Cicconetti e i Pagliai vengono di nuovo attaccati su più fronti e la linea garibaldina si infrange e ripiega verso la città eretina. Garibaldi cerca invano di fermare le truppe ma è inutile. Alcune centinaia di soldati garibaldini rimangono bloccati all'interno dell'attuale chiesa di Mentana. Le truppe francesi provenienti da ovest, entrando a Mentana, vedono che la città è ancora in stato di assedio e prudentemente tornano indietro. Vista calare la sera il generale Kanzler sferra l'attacco finale. Truppe pontificie attaccano la parte est della città, riescono a stanare molti garibaldini dai fienili, ma non riescono ad entrarvi. Mentana è ormai circondata, ma visto l'arrivo della notte i francesi decidono di attendere il nuovo giorno per entrare in città. Garibaldi, intanto, è ritornato a Monterotondo e ordina a quei pochi soldati rimastigli di rafforzare le difese a Villa Ramarini (località San Martino). Ormai il generale non può contare più su nessun aiuto, visto che anche i tre battaglioni che erano attesi da Palombara Sabina non si fanno vedere. Garibaldi ignorando che a Mentana resistono ancora dei suoi soldati, decide di ripiegare su Passo Corese per rientrare nel Regno d'Italia. I garibaldini rimasti a Mentana rifiutano di arrendersi e dopo varie trattative si decide di considerare quelli trovati all'interno del castello prigionieri dei francesi e di inviarli al confine; tutti gli altri, invece, vengono considerati prigionieri del Papa e portati a Roma. Le truppe pontificie e francesi tornano vittoriose a Roma. Secondo una stima i franco-pontifici ebbero 32 morti, 242 feriti e 1 disperso; i garibaldini 150 morti, di cui 40 ufficiali sepolti nel Mausoleo ad essi dedicato, e 206 feriti.

bottom of page