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LA FIGURA DI CAMILLO ORSINI


Camillo, figlio di Paolo Orsini, governò Mentana sino al 1559 anno della sua morte. Alla morte del padre fu accolto alla corte di Napoli presso Ferdinando detto il "Cattolico" e in seguito all'età di soli 10 anni successe nel governo del feudo Nomentano. Ancora giovanissimo si arruolò nell'esercito veneziano per poi passare alle dipendenze di Leone X e in seguito a quelle di Lorenzo Medici. Successivamente a causa del suo trasferimento in Fiandra, nell'armata di Carlo V, mossa osteggiata dal Papa, perse tutti i suoi possedimenti tra cui Mentana, che passò sotto la potestà del fratello Roberto; potè riprendere possesso dei suoi possedimenti solo nel 1526 grazie all'intercessione di Clemente VII che era succeduto a Leone X nel 1521. Nel1540 divenne governatore di Verona dopo aver difeso la città di Roma nel sacco del 1527 e dopo essere ritornato al servizio di Venezia. Nel 1547 ottiene da Paolo III Farnese il governo della città di Parma, per pacificarla dopo le sommosse scoppiate in seguito alla morte di Pierluigi Farnese duca di Parma. Tuttavia egli non obbedì alla richiesta di restituzione della città da parte di Ottavio ma la governò sino al 1550. Ormai anziano, all'età di 58 anni, si ritirò definitivamente a Mentana che governò in modo molto saggio ed equo concedendo i primi statuti. Dalle vicende della sua vita egli seppe trarre tutti gli insegnamenti per essere un valido amministratore e un buon politico: tra le opere fatte a Mentana ricordiamo la costruzione di un ospedale assai efficiente. Leggendo alcuni articoli dello statuto ne scaturisce poi un ritratto di un uomo molto religioso e avverso al gioco.

GLI STATUTI NOMENTANI 


Nelle nostre concezioni attuali ci sembra quasi naturale ragionare in termini di leggi scritte per regolare materie civili, penali e amministrative; ma oggi più quasi nessuno riflette su quale grande conquista sia stato il principio di legalità. Oggi chi detiene il potere è vincolato al rispetto di alcune fondamentali norme giuridiche che salvaguardano i diritti del singolo di fronte all'autorità: ma quanto sangue è costato? Alla luce dei fatti sembra quasi impossibile immaginare un paese nella metà del 1500 con meno di 1000 anime possedere uno statuto emanato dal potere per disciplinare i settori più comuni della vita quotidiana: eppure prima del 1554 Camillo Orsini dotò il piccolo borgo di Mentana di un proprio statuto. Gli atti di questo statuto ancora oggi sono conservati presso l'archivio comunale e sono stati messi a disposizione di tutti grazie alla pregevole attività di ricerca e sistemazione dell'amico Antonio Moscatelli. Lo statuto è diviso in 6 libri ripartiti in 239 capitoli:

libro I)    Del governo                                 capp.57

libro II)   Delle cose civili                           capp.43

libro III)  Delle cose penali                           capp.87

libro IV)   Dei danni dati                              capp.21    
                                                 
libro V)    Degli straordinari                          capp.16

libro VI)   Delle rendite                               capp.15

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