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LA FAMIGLIA DEI CRESCENZI


Gli anni dei secoli IX e X vengono descritti dagli storici come anni bui per le vicende che caratterizzarono la vita politica del papato e dell'impero: basti pensare che in soli 94 anni vi furono 25 papi in Vaticano e che non vi fu un momento di pace per le continue lotte di potere. Anche Mentana risenti' di questo clima e fu sede di numerose sommosse sociali. Nell'odierno centro storico di Mentana, nel X secolo risiedeva la famiglia dei Crescenzi, a quel tempo proprietari del territorio Mentanese; ma l'aperto contrasto di questa famiglia, di idee repubblicane, con il papato porto' a una profonda crisi che fu causa dello spopolamento dei territori e che fece decadere il paese: nel 964(?) Mentana cesso' persino di essere sede vescovile. 

MENTANA SOTTO I CAPOCCI 


Sconfitta dai Normanni la famiglia dei Crescenzi e, passati i loro possedimenti nelle mani della Santa Sede. il papa concesse il castello con tutto il suo territorio al monastero di S.Paolo fuori le mura di Roma e questo passaggio di proprietà fu' confermato anche dal successivo Pontefice, Gregorio VII (1073\1085); Ma nell'aprile del 1139 l'abate di questo monastero dovette procedere per vie giudiziarie contro Ottaviano Oddone che deteneva senza titolo legittimo il Castrum Nomentanae: sia Federico I che suo figlio e successore, Enrico VI, confermarono la causa il favore del monastero, e la stessa decisione fu presa dai Papi Innocenzo III (1198\1216), Onorio III e Gregorio X. Tuttavia, nello stesso periodo in cui il Castrum Nomentanae fu dominato da questi monaci, si inserì in Mentana anche la famiglia dei Capocci reduce dal Regno di Napoli da dove era stata esiliata. Molto probabilmente, nei primi periodi di insediamento di questa famiglia, la loro signoria sui territori Mentanesi si esprimeva solo sotto forma di enfiteusi, che però con il passare del tempo si ando' costituendo in diritto di proprietà assoluto. Già nel 1207 il capofamiglia dei Capocci aveva comprato le terre di Grotta Marozia, S.Angelo in Capoccia, (oggi Sant'Angelo Romano) ed altre, tranne, però il castello, che rimase nel diritto dei monaci per un periodo molto più lungo. Tali possedimenti rimasero nella piena disponibilità dei Capocci per tutto il XIV secolo tranne il castello che proprio in questo periodo divenne feudo di Orso Orsini, nipote di Papa Nicola III e da questo momento non si fa più riferimento al diritto del monastero di S.Paolo sui territori Nomentani.

GLI ORSINI A MENTANA


Già nel 1286 abbiamo delle notizie di alcuni Orsini insediatesi nei territori facenti parte dell'attuale Monterotondo ma che essendo posti sul confine del territorio Nomentano non rientrarono nella scena politica di questo periodo in quanto la famiglia dei Capocci esercitò fino al 1300 una signoria assoluta sui possedimenti di Lamentana. Tuttavia i primi anni del 1300 furono segnati da numerosi avvenimenti interni a questa famiglia che portarono la famiglia degli Orsini in diretto contatto con la politica interna del paese. Le vicende interne si basarono sui rapporti familiari che nel lungo periodo si instaurarono tra queste due famiglie e sui contrasti che nacquero dalle varie spartizioni, sia tra vivi che per testamento, che inevitabilmente seguirono alla nascita del rapporto di parentela che era sorto dopo matrimoni e unioni. Queste liti, giocate di fronte al giudice Palatino, si conclusero solo il 22 Gennaio del 1401 quando fu pronunciata la sentenza che attribuiva a Giacomo Orsini il Castrum Numentana ma la effettiva vendita si concluse, tra Luigi de Capoccinis, economicamente disastrato, e Giacomo Orsini, solo l'8 Ottobre del 1407 per la esigua somma di 16.000 fiorini. Da ricordare la figura di Camillo Orsini, che resse il borgo fino al 1559, e che promulgò lo Statuto Nomentano, per regolare materie civili, penali e amministrative.

MENTANA SOTTO I PERETTI


La famiglia Peretti fu proprietaria del territorio di Mentana dal 1594, anno in cui la acquistò da Virginio e Fabio Orsini fino al 1655. Nel periodo compreso tra queste date, Mentana, ebbe a subire numerose spartizioni di terre tra i componenti della famiglia Peretti, per atti tra vivi e per testamento, fino a che l'eredità, ormai divenuta troppo gravosa, dovette essere compensata, per pagare i numerosi debiti, con la vendita del territorio Mentanese alla famiglia dei Borghese: nell'anno 1655 il Cardinale Peretti passò la proprietà al figlio della sorella, Paolo Peretti Savelli e, nello stesso anno la tenuta di Mentana venne acquistata dal principe Marcantonio Borghese, nipote di Paolo V.

MENTANA SOTTO I BORGHESE


La famiglia dei Borghese è stata un'illustre casata che ha avuto la sua residenza nel castello di Mentana per un periodo abbastanza lungo: dopo aver acquistato la tenuta dai Peretti nel 1655 la loro presenza si è protratta fino alla PRIMA GUERRA MONDIALE. Questa famiglia viene descritta come molto vicina alle aspettative dei contadini della zona: risalgono infatti al 1750 le prime spartizioni della terra in favore dei contadini e altre seguirono negli anni 1779 e 1824. Proprietaria questa famiglia del territorio di Mentana, il 3 Novembre del 1867 imperversò la Battaglia Garibaldina contro le truppe Franco-Pontificie e sempre sotto questa famiglia la chiesa vide decadere il proprio potere Temporale dopo 1800 anni di dominio. Il primo Gennaio 1896 il territorio di Mentana si annesse quello di Castel Chiodato su richiesta degli abitanti di questo paese. La famiglia dei Borghese viene ricordata anche per le numerose opere effettuate nel castello per migliorare le condizioni di vita del borgo; a loro si devono anche i grandi interventi di restauro della città e i primi scavi archeologici nella zona.

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