Sulla sinistra di piazza San Nicola si può vedere l'antico palazzetto Santucci, costruito nel XIII secolo, che prese il nome dalla famiglia che l'abitò e i cui membri occuparono molte illustri cariche nell'amministrazione Ecclesiastica della Sabina. Questa casa fu progettata dallo stesso architetto di casa Borghese, Antonio Asprucci, che aveva lavorato al rifacimento del palazzo comunale e della piazza S.Nicola e che tra le sue maggiori opere vanta il restauro di villa Borghese a Roma. L'alta considerazione di questo palazzo è dovuta alla sua raffinatezza, all'eleganza dello scalone e delle stanze interne lo stile delle quali mette in evidenza l'importante contributo fornito dall'architetto romano. All'interno del palazzo si possono ammirare i tradizionali soffitti a cassettoni, propri di questo periodo, ornati con elementi araldici: falce di luna crescente e stella a otto punte. La cosa comunque più affascinante rimane una stanza con pareti rivestite completamente con tela di sacco sulla quale sono raffigurate scene bibliche, definite dai maggiori critici d'arte, tra i quali Federico Zeri, eccezionale e rara per il fatto che sia giunta intatta sino a noi: infatti è una pittura a tempera e a succhi d'erba, in uso nel '600 e '700, utilizzata oltre che nei teatri, per i fondali, anche nelle case nobili di campagna data la poca spesa richiesta per tale ornamento.